Eleanor Oliphant sta benissimo di Gail Honeyman

Buongiorno lettori

oggi vorrei parlarvi del libro “ Eleanor Oliphant sta benissimo ” di Gail Honeyman che è stato dichiarato come il caso editoriale dell’anno. Potevo farmelo sfuggire? Assolutamente no!

Ecco quindi cosa ne penso io di questo libro.

Titolo: Eleanor Oliphant sta benissimo

Autore: Gail Honeyman

Editore: Garzanti

Prezzo ebook: € 9.99

Prezzo cartaceo: € 15.21

Genere: Narrativa contemporanea

Trama: Mi chiamo Eleanor Oliphant e sto bene, anzi: benissimo. Non bado agli altri. So che spesso mi fissano, sussurrano, girano la testa quando passo. Forse è perché io dico sempre quello che penso. Ma io sorrido, perché sto bene così. Ho quasi trent’anni e da nove lavoro nello stesso ufficio. In pausa pranzo faccio le parole crociate, la mia passione. Poi torno alla mia scrivania e mi prendo cura di Polly, la mia piantina: lei ha bisogno di me, e io non ho bisogno di nient’altro. Perché da sola sto bene. Solo il mercoledì mi inquieta, perché è il giorno in cui arriva la telefonata dalla prigione. Da mia madre. Dopo, quando chiudo la chiamata, mi accorgo di sfiorare la cicatrice che ho sul volto e ogni cosa mi sembra diversa. Ma non dura molto, perché io non lo permetto. E se me lo chiedete, infatti, io sto bene. Anzi, benissimo. O così credevo, fino a oggi. Perché oggi è successa una cosa nuova. Qualcuno mi ha rivolto un gesto gentile. Il primo della mia vita. E questo ha cambiato ogni cosa. D’improvviso, ho scoperto che il mondo segue delle regole che non conosco. Che gli altri non hanno le mie stesse paure, e non cercano a ogni istante di dimenticare il passato. Forse il «tutto» che credevo di avere è precisamente tutto ciò che mi manca. E forse è ora di imparare davvero a stare bene.

Recensione

Ho deciso di leggere Eleanor Oliphant perché su Instagram tutti ne parlavano in modo eccellente. Così mi sono fatta attirare dalla curiosità e ho acquistato il libro.

Partita prevenuta, mi sono dovuta ricredere su questo libro.

Per poter spiegare questo libro prima vi devo spiegare come ho visto io la vita di Eleanor e a cosa l’ho paragonata. Un ingranaggio. Si proprio così, secondo me la vita di Eleanor è un ingranaggio che ad un certo punto della vita si è bloccato ed è ripartito poco alla volta quando, una serie di eventi cambieranno la sua vita.

La scrittrice ci presenta Eleanor Oliphant, come una persona banale, molto abitudinaria e parecchio bizzarra. Lavora come contabile nello studio di Bob, è li da quando ha finito l’università e non ha mai aspirato ad altro. La sua casa è la stessa che gli assistenti sociali le avevano dato mentre studiava all’università.

Oggi mattina si alza, fa colazione, prende l’autobus, lavora, va al market sotto casa compra lo stretto necessario e torna a casa. Nel week end non fa assolutamente niente, se non bere la vodka aspettando l’arrivo del lunedì.

E così questa è la vita di Eleanor e lei sostiene di stare benissimo, ma sarà davvero così?

Tutto cambia quando il ufficio arriva un nuovo tecnico dei computer, Raymond, all’inizio titubante, si ritrova suo malgrado a prendere un caffè con lui e poi addirittura andare a pranzo insieme. Questo è il primo clic che la ruota della la vita di Eleanor compie.

Qualche giorno dopo la nostra protagonista si ritrova a fissare un ragazzo di una band. Per saperne di più decide di acquistare un pc e poi un telefono, così da informarsi su di lui. Questo si può definirlo un’altro clic nell’ingranaggio di Eleanor, perché la protagonista si ritrova ad esserne innamorata, comincia a fantasticare sulla loro vita insieme, tanto che Eleanor per la prima volta in tutta la vita entra in negozio di vestiti e acquista un completo con tanto di scarpe nuove e addirittura una consulenza sul make up.

Poi però qualcosa di questo suo innamoramento va storto, dopo mesi che si preparava per andare al concerto di lui, si rende conto che tutto era una sua fantasia. ci rimane così male che addirittura cade in depressione. Ecco qui che gli ingranaggi della vita di Eleanor prendono finalmente vita, grazie a Raymond e alle sedete dello psicologo si riprende da quello che era un grande torpore, qualcosa che l’ha segnata quando era bambina.

Solo quando il suo passato riemerge tutto e decide di abbandonarlo una volta per tutte vediamo finalmente la vera Eleanor, quella donna una po’ bizzarra, con delle idee tutte sue che aveva solo bisogno di un amico.

Ho trovato toccante la storia di Eleanor, mi è piaciuta la figura della protagonista perché nel suo mondo e nella sua solitudine è riuscita a farmi ridere per delle cose che noi abbiamo sempre dato per scontato. Alla fine Eleanor aveva solo bisogno di un’amico per sentirsi bene.

La solitudine di una persona è vista in due modi, da chi è solo si rifugia nel suo mondo ideale instaurando una routine che difficilmente spezzerà da sola. Chi la vede dall’esterno è spesso portato a giudicare quella persona come bizzarra, non capendo che semplicemente quella persona è sola.

Un libro che mi ha portato molto a riflettere sulla questione solitudine, ma mi ha portato anche a pensare che nessuno sta bene da solo. La figura di Eleanor mi ha intenerito molto, nel momento in cui cade in depressione mi sono sentita triste anche io e quando si è ripresa ho gioito per lei.

Secondo me la scrittrice è stata bravissima a descrivere gli stati d’animo della protagonista.

Un libro consigliatissimo per qualunque età.

Voi lo avete letto?

Cosa ne pensate?

Fatemi sapere!

Un bacio

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