La fame di Bianca Neve di Rosanna Caraci
Buongiorno lettori
Oggi vi parlo di un libro e di una storia che mi hanno fatto riflettere molto e spero che sia un punto di riflessione per tutti. Vi parlo del libro di Rosanna Caraci ” La fame di Bianca Neve” che non ha niente a che vedere con la Biancaneve dei cartoni, purtroppo la sua storia non ha un lieto fine ma questo libro non è stato scritto per allietarci ma per farci riflettere.
Titolo: La fame di Bianca Neve
Autore: Rosanna Caraci
Edizione: Impremix Edizioni
Prezzo cartaceo: € 12.00
Genere: Narrativa
Trama: Quella di Bianca è la storia di tante, troppe splendide ragazze e donne che fanno i conti con un nemico subdolo nascosto dentro di loro. Spesso sole di fronte a specchi bugiardi, quelli delle loro stanze e quelli negli occhi di persone attorno a loro. Aggrappate, quando possono, alla routine dei gesti ben calibrati e del bilancino del farmacista.
Bianca rappresenta la parte più fragile, quella che non ce la fa, quella che non sa come rispondere e che è sola, invisibile nel suo desiderio d’amore che viene urlato da ogni costola, da ogni chilo perso, giorno dopo giorno, in modo violento, cattivo, criminale.
Recensione
In questo libro affrontiamo insieme a Bianca, la protagonista, una malattia, di quelle curabili solo quando si ha tanta forza di volontà e le persone giuste al proprio fianco.
Ma di cosa soffre Bianca? Anoressia e Bulimia. Due compagne terribili, di cui Bianca ha paura eppure non riesce a liberarsene.
Il libro si apre con Bianca alla stazione di Porta Susa, guarda l’orario del treno per la partenza e poi decide di andare a fare colazione. Fino a qui sembra tutto normale, se non che Bianca in realtà ha un disturbo di bipolarismo. Un’attimo primo è Bianca, un attimo dopo è Lei, Ana, che insieme a Mia, la malattia, le suggerisce di buttare fuori la colazione.
Fuori fa freddo, Bianca è scalza e bagnata, non si ricorda nemmeno il perché, poi un barlume di lucidità, ha fatto la doccia prima di uscire. Corrado, il suo psichiatra la trova e la convince a tornare a casa.
Bianca è una donna testarda, dovrebbe prendere delle medicine per il suo bipolarismo ma non lo fa, non lo fa mai, ritrovandosi spesso al pronto soccorso, attaccata ad una flebo.
Intono alla figura di Bianca troviamo diverse persone, Corrado, lo psichiatra che ha preso a cuore la situazione di Bianca, cerca di convincerla in tanti modi a prendere le medicine che le prescrive ma tutti gli sforzi sono sempre vani.
Poi troviamo Nico, il fidanzato di Bianca, sempre in giro per lavoro o nel suo studio. Non sa nemmeno lui il perché continua questa relazione eppure lui non riesce a staccarsi, comportandosi nel peggiore dei modi nei confronti di Bianca.
Infine abbiamo Cate, che la accoglie in casa quando Nico la sbatte fuori, stufo del suo comportamento.
Ognuno di loro c’è ma non vede veramente Bianca, tutti vedono solo una donna, anoressica e bulimica con diversi disturbi. Una donna che va curata e basta.
Cosa ci vuole dire questo libro? Sicuramente non è stato scritto per rattristarci o per raccontarci una favola con il lieto fine. E’ stato scritto per farci aprire gli occhi. Per far capire a chi soffre che non è da solo, che può trovare aiuto nelle persona che lo circondano. Fa capire anche che se conosciamo qualcuno con questo disturbo possiamo aiutarlo e soprattutto dobbiamo aiutarlo.
Alla fine del libro viene riportato un caso che fa accapponare la pelle, una mamma si rende conto che la figlia dimagrisce a vista d’occhio e continua a voler perdere peso, perché? semplice è stata ammaliata da un sito web ” pro ama” , un sito che appoggia l’anoressia. Moltissime ragazze di 14 e 15 anni sono attratte come mosche da questi siti, dove trovano consigli per dimagrire perché le rende più belle. Invece no, sbagliatissimo, questo porta alla denutrizione, al non mangiare, a sentirsi sbagliate con una chilo in più, porta in alcuni casi alla morte.
Durante tutta la lettura di questo libro, Bianca ci prende per mano, ci accompagna nella sua vita e ci fa vedere le sue paure, il suo non sentirsi accettata e noi leggiamo, leggiamo tutte queste righe con un grande senso di impotenza. Sono sicura che chiunque leggerà questo libro si troverà ad un certo punto a voler gridare a Bianca che noi la vediamo, siamo lì con lei, che non deve abbandonarsi, che non deve mollare. Ma noi siamo sono spettatori, non possiamo fare niente per Bianca, ma sicuramente possiamo fare tanto per tutte quelle ragazze e quei ragazzi che si sentono Bianca, che hanno bisogno di essere visti e aiutati.
Purtroppo l’argomento Ana e Mia è molto vasto, ci sarebbero tante cose da dire e andrebbe fatto un post lunghissimo.
Fatemi sapere se avete avuto esperienza riguardo la questione anoressia, se siete riuscite a sconfiggerla o se avete aiutato qualcuno in questo percorso difficile. Potrebbe essere d’aiuto a qualcuno che magari legge il post.
Vi mando un saluto
A presto.
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