Domani c’è ancora tempo di Francesca Petroni

Buongiorno lettori,

Questo libro è tra i vincitori del torneo letterario  IoScrittore, quindo lo dico anche qui, CONGRATULAZIONI PER QUESTO SUCCESSO!

Oggi vi porto un libro davvero speciale, ” Domani c’è ancora tempo ” di Francesca Petroni, è una storia strappalacrime, che fa riflettere sull’importanza della vita e di godersi ogni minuto della vita perché finita questa non ne abbiamo una seconda.

Titolo: Domani c’è ancora tempo

Autore: Francesca Petroni

Edizione: IoScrittore

Prezzo cartaceo: € 12.75

Prezzo Ebook: € 3.99

Genere: Narrativa Contemporanea

Trama: Christian ama la montagna, ha scalato le vette più difficili, ma dopo un grave incidente si ritrova paralizzato, costretto in un corpo che non risponde più ai suoi comandi. Immobile in un letto d’ospedale, sente solo il tempo che si dilata scorrendo lentamente e non può far altro che seguire il filo dei suoi pensieri, sospeso com’è tra il passato di una vita vissuta con passione e un presente povero e immutabile.

Ma Christian non è il solo a trovarsi imprigionato in un’esistenza che non gli appartiene: Marilù, sua madre, figlia di una povertà dignitosa, ha rinunciato da anni alla sua autonomia e vive con Thomas, un uomo arido e insensibile; Benedetto, un tempo promessa della medicina italiana, gestisce la clinica in cui Christian viene ‘sistemato’ e dopo la morte della moglie ha perduto la strada e l’equilibrio, schiacciato dal senso di colpa per non essere riuscito a guarirla; infine Lea, figlia di Benedetto e medico a sua volta, che brucia il suo talento e si accontenta di una relazione senza profondità con un collega arrogante.

Per tutti la vita di Christian diventa uno specchio impietoso e occasione di profondi e inattesi cambiamenti. Lea, Benedetto e Marilù troveranno la forza di riscrivere la propria storia e il coraggio di affrontare la vita con un passo nuovo. A Christian, invece, rimarrà l’impresa più ardua: andare al fondo di sé e da lì risalire verso il futuro.

Recensione

Christian è un’amante delle montagne, è uno scalatore lo ha sempre fatto fin da ragazzino ma la vita è crudele portandogli via tutto. Durante una scalata cade e lui rimane ridotto ad un vegetale. La sua mente è lucida lui capisce cosa gli succede tutto attorno, ma sa bene che mai più potrà essere libero di scalare e difendersi.

La madre di Christian vorrebbe tenerlo a casa ed accudirlo ma il compagno, stufo di questa situazione, lo ‘affida’ alle cure di Benedetto, proprietario del centro di riabilitazione. Grazie a questa voglia di Thomas di liberarsi del ragazzo, Valerio, un medico che lavora in clinica, comincia a studiare il suo problema arrivando a capire che, a livello mentale ma anche fisico, Christian non ha nessun impedimento. Sarà proprio grazie alla testardaggine di Valerio e Lea che per Christian si riaccende la speranza.

E’ una storia toccante e molto emozionante, però mi ha fatto riflettere su una cosa, alcune volte diamo per scontate delle cose che mai più ci vieni in mente di chiederci come reagirà il nostro corpo e la nostra mente. Per una sciocchezza, perché è praticamente di questo che si tratta, Christian ha rischiato di rimanere un vegetale per tutta la vita. Ma se Thomas, nella sua insensibilità, non avesse voluto sbarazzarsi di lui, non avrebbe mai conosciuto Valerio e molto probabilmente Christian non sarebbe mai guarito.

La scrittura di Francesca ci fa perdere la cognizione di tempo. La nostra urgenza diventa quella di capire che cosa è successo a Christian e quindi tifare per una sua ripresa.

Vorrei aprire una piccola riflessione, se Valerio non si fosse mai messo in testa di fare controlli più approfonditi, Cristian sarebbe rimasto per sempre un vegetale. Questo mi porta a pensare che non tutti i medici hanno voglia di sbattersi per trovare la cura. Non voglio fare di tutta l’erba un fascio, fortunatamente ci sono medici che amano il loro lavoro e si spaccano la testa pur di trovare una cura.

Quindi si questo libro di insegna due cose: mai dare niente per scontato e godiamoci la vita ringraziando di non essere al posto di qualcuno che la vita non se la può godere.

Fatemi sapere cosa ne pensate, io ho valutato questo libro nel complessivo 5/5 per il tema trattato e per la delicatezza con cui Francesca affronta l’argomento.

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