Figli di sangue e ossa di Tomi Adeyemi

Buongiorno lettori!

Oggi recensione per una nuova uscita firmata Rizzoli, ” Figli di sangue e ossa ” di Tomi Adeyemi.

Titolo: Figli di sangue e ossa

Autore: Tomi Adeyemi

Edizione: Rizzoli

Prezzo cartaceo: € 15.30

Prezzo ebook: € 9.99

Genere: Fantasy

Trama: Un tempo i maji, dalla pelle d’ebano e i capelli candidi, erano una stirpe venerata nelle lussureggianti terre di Orisha. Ma non appena il loro legame con gli dei si spezzò e la magia scomparve, lo spietato re Saran ne approfittò per trucidarli. Zélie, che non dimentica la notte in cui vide le guardie di palazzo impiccare sua madre a un albero del giardino, ora sente giunto il momento di rivendicare l’eredità degli antenati. Al suo fianco c’è il fratello Tzain, pronto a tutto pur di proteggerla, e quando la loro strada incrocia quella dei figli del re si produce una strana alchimia tra loro. Ha inizio così un viaggio epico per cercare di riconquistare la magia, traverso una terra stupefacente e pericolosa, dove si aggirano le leopardere delle nevi e dove gli spiriti vendicatori sono in agguato nell’acqua. Un’esperienza umana che non risparmia nessuno, in un turbine di amore e tradimento, violenza e coraggio. Nella speranza di ridare voce a un popolo che era stato messo a tacere.

Recensione

Se l’inizio del libro mi ha preso molto, il resto della storia mi ha lasciato un po’ stranita. Eppure non posso dire che il libro non mi sia piaciuto, anzi adesso che l’ho finito devo dire che il libro non è male. 

La fine? Da groppo in gola.

Zélie è una maji, o meglio lo sarebbe stata se la magia esistesse ancora. Dopo la morte della madre per mano della famiglia reale, Zèlie ha promesso a se stessa che avrebbe cercato in tutti i modi di aiutare suo padre, Baba e il fratello, Tzain.

La mattina frequenta Mama Agba una vecchia maji che insegna l’arte del bastone e del combattimento. Quella mattina però le guardie vengono ad incassare l’ennesima tassa che suo padre non può pagare.

Per racimolare i soldi necessari, si dirige a Illorin, dove si imbatte in una ragazza spaventata e terrorizzata che fugge da palazzo con un documento importante.

Ha inizio così il viaggio di Zèlie, Amari e Tzain per far tornare la magia a Orisha, tra avventure e sacrifici.

Per qualche motivo la protagonista Zèlie mi ha dato il tormento, in alcuni momenti avrei voluto prenderla a testate, ma ci sono stati punti invece che ho pensato che la protagonista avesse davvero una gran faccia tosta e un grande coraggio.

Fin da subito mi è piaciuta la figura di Amari, da una ragazzina spaventata è riuscita a dimostrare tutta la sua forza e la sua volontà di cambiare le cose. Quando Zèlie le dava contro mi faceva imbestialire avrei voluto gridarle in faccia e prendere le parti di Amari. 

Inan, il fratello di amari, il principe ereditario di Orisha, devo essere sincera, non sono riuscita ad inquadrarlo bene. Non so se mi sia piaciuto come personaggio oppure no. Mi è piaciuta battaglia contro se stesso, mettendosi in discussione su tutto, in bilico tra i i sentimenti che prova e la figura del padre che incombe su di lui. 

Credo che sia un libro che merita comunque di essere letto e come dice l’autrice alla fine, ” Figli di sangue e ossa ” nasconde una riflessione dei giorni nostri, una riflessione che va a toccare un tema delicato come il razzismo.

Voi lo avete letto?

Cosa ne pensate?

Fatemi sapere

un bacio

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